Archivio per viaggi alternativi

tre anni

Posted in oggi è già domani with tags , , on 9 agosto 2012 by thebadcompany

Chissà che animale è il Blog?

Tre anni! Per la specie umana è un tempo minimo, un parziale di vita che rappresenta solo la prima infanzia; ma per altre specie è un’età di tutto rispetto. Pensiamo ai topolini che vivono in media 4 anni… arrivare a compierne tre è davvero un traguardo importante. E chissà quale animale è il Blog?

Inizialmente credevo fosse una falena o al massimo una libellula, che vive in media quattro mesi, troppo difficile come attività, troppe variabili… la Monica avrebbe dovuto aiutarci, gli operatori avrebbero dovuto continuare a crederci, i nostri blogger avrebbero dovuto continuare a produrre materiali da pubblicare… tutto troppo impegnativo per una comunità, o forse: per la nostra comunità… Ma mi sono dovuto ricredere. Il Blog continuava a vivere e a crescere.

Successivamente ho pensato che fosse come un piccione, vivono in media un paio d’anni. Una volta che saranno andati via dalla comunità i ragazzi che hanno fatto nascere il Blog questo si spegnerà… Garantire l’utilizzo continuativo della sala informatica, trovare il tempo per leggere e pubblicare, riuscire a mantenere viva la curiosità dicendo ciò che si pensa ma senza rischiare la chiusura “forzata” del Blog… Troppo difficile… Ma mi sono dovuto di nuovo ricredere. Il Blog non era neppure un piccione.

Oggi il Blog compie tre anni e dimostra di non essere neppure un criceto la cui vita difficilmente raggiungere i tre anni.

Chissà che animale è il Blog?

Sicuramente un animale disponibile verso gli altri, perché permette il confronto reciproco. Certamente un animale riflessivo, perché raccoglie pensieri densi di significato e a lungo meditati. Ovviamente un animale divertente, perché non mancano mai racconti simpatici e ironici. E purtroppo anche un animale triste, perché frequentemente i ricordi e i pensieri hanno un sapore amaro.

Da piccolo ho visto decine di documentari sugli animali, ma questo non riesco proprio a riconoscerlo… Ma non importa… In fondo l’unica cosa che oggi mi interessa è che sia molto longevo, perché tutte le altre caratteristiche importanti ha dimostrato di averle già.

Ringrazio i nostri blogger che continuano a crescerlo e tutti coloro che continuano a curarlo: dagli operatori, a Monica, ai lettori e commentatori.

Buon compleanno animale misterioso, continuerò a leggerti come ho sempre fatto.

Matteo Iori

Presidente dell’Associazione “Centro Sociale Papa Giovanni XXIII”

c’era una volta…il castello degli Gnoruck

Posted in cose nuove, eppur si gioca, fascinazioni with tags , , on 15 dicembre 2011 by thebadcompany

Questa favola è dedicata a tutti i ragazzi e che si sono innamorati di un’amante diabolica che ha finito per ucciderli. Di droga si muore. E’ ambientata in una residenza Bassa Soglia dove accedono ragazzi tossicodipendenti che arrivano direttamente dalla vita di strada

Quelli che decideranno di continuare il percorso passeranno alla comunità per il recupero e infine alla fase del rientro per trovare lavoro  ed essere accompagnati   nuovamente nel mondo .

La protagonista è un’operatrice che teneva un gruppo di rilassamento nella sede.

C’era una volta una Principessa Scornacchiata che  si recava in unostrano Kastello, molto diverso da tutti i castelli di tutte le favole

che noi conosciamo.

Questo castello è popolato da Gnoruck che per gli umani normali non appartengono alla propria specie ma sono di un altro mondo.

Come mai?  Sono brutti, sporchi, cattivi spesso vivono per  strada, non hanno famiglia, conoscono molte malattie e su di loro si dicono le cose peggiori: sono violenti, ladri, non amano la vita, s’infilano strane spade in numerose parti del corpo e si trasformano in mostri pericolosi per sé e per gli altri.

Il Kastello è in una bellissima vallata,   molto aperta e dolce,    lo circondano colline  e poi campi e poi alberi insomma è in un contesto molto riposante che infonde pace e senso di vita.

Ebbene la Principessa Scornacchiata in effetti aveva colto il contrasto tra l’ambiente esterno, con la natura generosa e solare, e gli umani che lo popolavano che volevano far chiudere il Kastello Storto per paura che gli Gnoruck potessero uscire e fare danni alle case circostanti come rubare, scassinare e via dicendo..

Ma andiamo per gradi …..

.Quando  si entra nel Kastello  si sprofonda in un’atmosfera cupa, pesante, spesso infatti gli Gnoruck girano a vuoto , senza sapere “cosa fare”, vivono spesso sdraiati sui letti, nulla pare scuoterli, gli umani li definiscono pre-morti..

La Principessa Scornacchiata vede il loro dolore negli occhi, ascolta il loro inferno, tocca il loro vuoto , sente la loro solitudine e dietro a tutto questo e sotto, molto sotto, ci sono lampi colorati , dolcezze profonde…….

In mezzo a tutti i 10 Gnoruck c’è CLOtinnnnnnnn. E il più Gnoruck del gruppo : il suo corpo vive con molte malattie, compresa quella che in genere fa allontanare gli umani.

Ha 40 anni, ma forse con tutte le esperienze della sua vita potrebbe averne 200; eppure quando dorme si mette il dito in bocca e sembra un bebè di pochi mesi.

Ha gli occhi di chi sa ancora dimostrare gioia o entusiasmarsi per piccole cose eppure possiede solo qualche piantina e qualche pietra colorata che, in qualche occasione speciale, decide di regalare alla Principessa Scornacchiata in segno di gratitudine.

A volte si arrabbia e fa paura: minaccia, spacca gli oggetti e se stesso e nessuno riesce a contenere la sua rabbia se non cedendo alle sue richieste. Non può rimandare, non può aspettare: la furia è piu’  forte di tutto….poi piange, non riesce più a parlare, deglutisce e le parole non riescono a uscire: muoiono in bocca.

Ultimamente è in lotta con tutti gli umani, dice che ce l’ hanno tutti con lui e continua a spaccarsi: prima la mano destra poi la  mano sinistra  e poi il  piede.

Tutti cercano il modo di aiutarlo, perchè  ClOtinnnnnn è amato dagli abitanti del castello, cosa che lui stesso riconosce quando la crisi è passata, ma l’amore del gruppo  sembra non avere il successo sperato, guarisce solo piccole ferite di superficie.

Come possiamo prendere questa rabbia e curarla quando il padre l’ ha picchiato perchè è arrivato a casa piangendo quando i compagni di prima elementare l’avevano riempito di botte e gli ha ordinato di non piangere mai più?

Come possiamo prendere questa rabbia e curarla quando a 9 anni lavorava come un muratore adulto e beveva come un muratore adulto.

Come possiamo prendere questa rabbia e curarla quando alla morte di sua figlia di 6 mesi il padre gli ha detto che era solo una femmina.

Come possiamo prendere questa rabbia e curarla quando..fin da piccolo non è stato ascoltato, rispettato, quando non ha potuto conoscere il sapore dell’infanzia,  quando l’amore non era ospite abituale in casa sua?

Come possiamo dare l’amore che non ha conosciuto e checerca ancora di notte..con il dito in bocca.

Eppure CLOtinnnnnn è generoso, dolce, premuroso, ama suo figlio di un amore disperato e vuole tanto stare meglio e chiede aiuto anche alla Principessa Scornacchiata.

Lei sa dare momenti belli, piacevoli ma sono solo momenti e sono così piccoli….e l’inferno è così grande,vorace e sembra aumentare….stanno cercando un altro Kastello dove poterlo curare, ma lui non vuole andare altrove, qui si sente a casa..!!!

P.S. Il giorno prima che lo trasferissero in un altro Kastello CLOtinnnnnnn è morto lasciando la sua rabbia, la sua tenerezza, la sua generosità , il suo inferno, i suoi occhi dolcissimi e i suoi occhi spietati in eredità alla Principessa Scornacchiata che in tutta questa storia imparerà a “stare” con la Grande Madre IMPOTENZA e con il dolore che da questo ne consegue.

Il suo corpo ha deciso di non affrontare un altro inferno in mezzo a malati senza speranza; lui che ne aveva, nonostante tutto, ancora una…

Gli Gnoruck sono proprio strani…….voi che ne dite??

Le favole su di loro molto raramente si concludono con ” …e vissero felici e contenti….”, ma del resto “come potrebbe essere????”

Da allora la Prinicipessa Scornacchiata  imparò a porsi una domanda: ”Quanto può essere grande l’inferno che posso accettare e quanti apprendimenti ho bisogno di fare rispetto a chi l’inferno lo vive, e come riuscire a pennellare con gocce indelebili di  paradiso ogni cielo che incontrerà per  farlo durare più a lungo possibile? “

CLOtinnn ha navigato in entrambi ma forse solo ora conosce la pace……

Pat

ma che sabato “bestiale”!

Posted in cose nuove, io rifletto with tags , , on 24 febbraio 2011 by thebadcompany

Sabato 12 febbraio si è svolta la “Giornata nazionale del banco farmaceutico”.

È il giorno in cui si raccolgono davanti alle farmacie i medicinali che generosamente vengono offerti dalle persone che aderiscono a questa giornata di solidarietà su tutto il territorio nazionale. Questi farmaci, una volta raccolti, vengono devoluti a centri come comunità, case protette per mamme single, o anche solo a persone che semplicemente non hanno la possibilità, purtroppo, di acquistarli.

Detto questo, adesso voglio dirvi perché vi ho detto questo.

Circa un mesetto prima che tutto ciò si svolgesse, qui in comunità è stato chiesto se qualcuno avesse voglia di partecipare come volontario per raccogliere questi farmaci. Abbiamo aderito in cinque, anche perché più persone non sarebbero servite,visto che la farmacia a noi destinata era quella di un paesino vicino a Reggio Emilia che si chiama Montecavolo.

I FANTASTICI 4”, dico quattro perché il quinto ha fatto “solo” l’accompagnatore in auto e di nome fa: Togli il freno a mano Giuseppe. Perché ci sia una, dico una, volta che si ricordi di levarlo.

Toni con la i e Francesco, verrebbe da dire con la o, ma lui a differenza dell’altro non lo ha mai specificato quando gli si chiedeva il suo nome. Ciao come ti chiami? Mi chiamo Toni con la i.

Comunque loro due hanno fatto il turno mattutino e nel pomeriggio siamo andati GG ed io (lunaviola) e adesso vi promettiamo che diremo, davvero, il motivo di questa nostra breve premessa.

Abbiamo passato un pomeriggio “Bestiale”.

Mai avremmo pensato che regalando queste poche ore del nostro tempo, si potesse ricevere in cambio una sensazione che spiegarla non è facile, però parlando tra di noi era comune dire che è una cosa che senti dentro.

Il senso di pienezza e fierezza.

Abbiamo visto gente all’apparenza facoltosa e gente sempre all’apparenza meno, magari poi era il contrario, però entrambe unite nel donare qualcosa per gli altri. Molti sapevano di questa “giornata” altri non sapevano nulla e il nostro compito era informarli di tutto ciò. Alcuni addirittura hanno telefonato alle farmaciste per offrire il loro contributo.

L’adesione a questa giornata è risultata altissima, all’incirca dell’ 85/90 per cento. Questo per gente come noi, che non crede “quasi” più a niente, è stata un’altra lezione di vita, e ci ha fatto ricredere sul fatto che in giro non c’è solo menefreghismo ma anche tanta solidarietà ( o forse questo era un nostro preconcetto!?) anche se altre situazioni ci dimostrano il contrario….. noi qualunquemente sempremente e anche spessamente siamo fiduciosi.

E poimente; n’tu culu ai non solidali.( On. Cetto-docet). Ciao a tutti.

GG e lunaviola

in ricordo di Paolo

Posted in help me, io rifletto, l'assenza with tags , , on 5 gennaio 2011 by thebadcompany

Paolo non riesco ancora a capire perché tu abbia fatto quel gesto, avevi tutti vicino: la morosa, gli amici, la famiglia…

Mi ricordo quando ci siamo conosciuti a Rubiera, avevamo quattordici anni.

Ci conoscevamo poco ma già in te vedevo un ragazzo deciso, anche se ci sballavamo e basta.

Poi dopo tanti anni ci siamo rivisti in comunità, tutti quei mesi che siamo stati insieme mi hai fatto stare bene, e anche se entrambi abbiamo avuto delle ricadute sarai sempre nei miei pensieri, rimarrai sempre il mio amico lupacchiotto. Addio.

Alle

Ciao Paolo, queste parole sono per darti l'ultimo saluto,
anche se c'è poco da dire.
Tra di noi ci sono state piccole incomprensioni
ma sei stato sempre un amico e sempre lo sarai.

Per me sei sempre stato una bella persona d'animo buono
e ti dico che hai lasciato un grande vuoto in me. 
Mi mancheranno tanto le tue battute.

Ora spero soltanto tu abbia trovato un po' di serenità. 
Io ti ricorderò sempre in questo modo, sempre sorridente. Ciao fratellino..

Daniele

E' molto difficile scrivere veramente cosa si prova quando accadono cose
che non si possono neppure immaginare
ad una persona con cui si stava condividendo un percorso di rinascita. 

Ora parrebbe troppo facile dire era buono era cattivo o altro,
fatto sta che io in lui vedevo tanta voglia di vivere.
E invece...

Perciò ora tutte le supposizioni sono giuste o sbagliate, ma la cosa che 
veramente mi rattrista è che tu non sei più qui tra noi, ci rimane solo il 
ricordo e quello non si potrà mai cancellare. 
Terrò sempre dentro me il tuo sorriso. 
Ti saluto non per l'ultima volta. 

GG

viaggi alternativi

Posted in cose nuove, oggi è già domani, storie with tags , , on 11 novembre 2010 by thebadcompany

C’era una volta un gruppo di amici…io chiamo così i ragazzi che affrontano il percorso di comunità insieme…ripetiamo: c’era una volta un gruppo di amici che voleva partire per visitare una grande città.

Questa grande città era Genova, partimmo in undici e tornammo in undici, per fortuna!

La storia comincia così: si parte alle 8,30 puntuali, sette sul pulmino e quattro in una punto. Come ogni gita che si rispetti, anche questa ha una colonna sonora: iniziamo con i Negrita, proposti da Giovanni, quella che fa “…e le star vestono chic…” bene! Siamo allegri alla partenza, Walter dormiva, Giovanni P. mangiava i dolcetti, Costantino ballava a ritmo di musica, io e Alle fumavamo in continuazione guardando il panorama e Giovanni chiacchierava con Marina mentre lei si divertiva a scattare le foto. Dopo un’oretta ci fermiamo in autogrill: bagno, caffè, sigaretta, foto e poi di nuovo in viaggio.

Al nostro arrivo abbiamo parcheggiato nel multipiano vicino al porto, proprio comodo. Ci siamo incamminati lungo il porto, c’era un sacco di gente senza contare gli ambulanti che erano ancora di più.

Agli ormeggi, vicino all’Acquario, c’era un bellissimo galeone dove hanno girato il film “ I Pirati” di Roman Polansky e ci siamo divertiti tanto a guardarlo, soprattutto Costantino che si arrampicava come una scimmia sulle funi.

Più o meno a mezzogiorno (più o meno, perché quando si è gita anche l’orologio si guarda più o meno) abbiamo mangiato un panino al sacco In seguito siamo andati a vedere le mura di Barbarossa, la casa di Cristoforo Colombo e la piazza centrale, bellissima. Abbiamo poi fatto sosta in un bar, dove ci hanno servito il caffè con i pasticcini e noi -per non scordarcelo più- gli abbiamo razzato un bicchiere (per ricordo, naturalmente!).

Da qui siamo tornati verso le macchine, una camminata immensa senza se e senza ma. Al ritorno abbiamo sbagliato casello, siamo usciti per Milano (veramente ha sbagliato Giovanni)…siamo tornati indietro e abbiamo preso la strada giusta fino alla comunità.

E così si è conclusa la nostra gita a Genova: bella città anche se ci vanno dei pazzi come noi.